lunedì 24 giugno 2013

I vari colori del sale

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Oggi mi sono soffermata in un negozietto vicino casa e sono rimasta sorpresa dalle diverse varietà di sale esposte in bella vista sullo scaffale: ne esistono davvero di tutti icolori e per qualsiasi esigenza.
Sale iposodico: è quello cosiddetto a basso tenore di sodio. Si ottiene con l’aggiunta di cloruro di potassio. Non consiglio di usare questo tipo di sale poiché tende a rendere comunque insipide le pietanze con il risultato di spingere all’abuso. Meglio allora non salare affatto oppure optare per il sale tradizionale.
Sale iposodico Bio: è preferibile al sale tradizionale, ha un basso tenore di sodio grazie all’aggiunta di erbe aromatiche.
Sale blu di Persia: è un sale pregiato e molto raro. E’ molto ricco di minerali edoligoelementi, ha un gusto pieno e deciso, salato ma poco persistente, gradevolmentespeziato. Macinato al momento, è ottimo per ricette ricche di sapore. Il colore blu è dato dalla presenza di silvinite, minerale che normalmente si presenta di colore giallo o rosa e che soltanto rarissimamente prende la tonalità blu.
Sale grigio di Bretagna: è un sale ricco di magnesio e tanti altri sali minerali, povero disodio rispetto al sale tradizionale, cosa che lo rende indicato anche per i soggetti ipertesi. Il colore grigio, è dato dalle particelle di argilla che contiene, ha un sapore che richiama l’alga Dunaliella Salina, presente nelle acque dell’oceano Atlantico. Ha un sapore riccoma al contempo delicato, ottimo macinato al momento su carni rosse, pesci di mare,insalate ricche e crudité.
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Nero di Cipro: si tratta di un sale raccolto nelle acque dell’isola di Cipro. Viene arricchitocon carbone vegetale ottenuto dalla combustione delle cortecce di legno dolce, quali tiglio, betulla e salice responsabili del tipico colore. Il carbone vegetale, lo rende ottimo per la cura delle malattie intestinali, come meteorismo e aerofagiaOttimo macinato al momento su uova, zuppe, carni e pesci bianchi ma anche su patate dolci. Questo sale, bello così com’è, è fantastico per decorare i piatti.
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Rosso delle Hawaii: è il tradizionale sale da tavola di queste isole, dove viene chiamatoalaea rouge. Prende il nome da un minerale naturale, un'argilla rossa di origine vulcanica che, durante l'essicazione al sole, si arricchisce di ferro conferendole il tipicocolore rosso amaranto. Pensate che contiene ferro in quantità fino a cinque voltesuperiore rispetto a quello contenuto nel sale comune.Gli indigeni delle isole lo usano per condire i loro piatti tipici (come il Kalua Pig, il Poke e l’Hawaiian Jerky). Ha un saporeintenso e corposo, con richiami alle nocciole tostate. E’ottimo per carni alla brace edarrosto. A me piace utilizzarlo anche solo per decorare i piatti!

Viola Kala Namak: è un sale da cucina fino, detto anche “Sanchal”. È estratto da miniere millenarie dell’India centrale. Ha un particolare sapore sulfureo, qualità che si perde se lo si aggiunge in cottura. Dato il suo basso contenuto di sodio, non sostituisce il comune sale da cucina. E’ ideale per condire uova, snack fritti, piatti etnici, zuppe, insalate e risotti agli asparagi. Particolarmente gustoso se utilizzato su mele o banane affettate e su macedonie con frutta tropicale.
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Fior di sale (Camargue): è un sale molto pregiato, prodotto nel sud della Francia. E’ unsale grezzo, molto apprezzato dai grandi chef che lo utilizzano per ricette ricche di sapore come funghi, insalate, le zuppe di vegetali, le carni e i pesci pregiati. E’ un sale puro, non addizionato con conservanti, ha un ridotto contenuto di sodio e si presenta con grani più grossi rispetto al sale fino tradizionale. 
Ma oggi 
voglio parlarvi del sale Rosa dell'Himalaya che, per le sue particolari proprietà merita un certo interesse.
È un sale marino fossile formatosi più di 200 anni fa, viene raccolto a mano (in seguito viene lavato e asciugato) presso le antichissime miniere di sale ai piedi dell’Himalaya.
È purissimo, non raffinato, non additivato, non sbiancato, non inquinato e naturalmente ricco di ben 84 sali minerali e oligoelementi (calcio, potassio, rame, zinco, ferro, zolfo, antiossidanti…).
Da recenti ricerche scientifiche risulta evidente che questi 84 elementi vitali essenziali sono indispensabili per mantenere il nostro corpo in perfetta forma e garantire il nostro benessere fisico.
Gli effetti terapeutici di questo sale sono molteplici e tutti riconosciuti dalla medicina ufficiale. È indicato  per varie disfunzioni e patologie: reumatismi, artrosi, artriti, gotta, disturbi della digestione, ipertensione, affezioni renali; sciolto nell’acqua del bagno aiuta a contrastare gli antiestetici cuscinetti di cellulite, ancora, strofinato sulla pelle oltre a stimolare la circolazione, esercita una profonda azione esfoliante eliminando le cellule morte. In caso di affezioni delle vie respiratorie può essere utilizzato per inalazioni.
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In cucina, per il suo sapore particolarmente delicato, è indicato per esaltare senza coprire il gusto di carni e verdure alla griglia, insalate e zuppe; alcuni grandi chef affermano infatti che "dà senza salare!”
La tipica colorazione rosa pallida, a volte tendente all’arancio è data dal suo alto contenuto di ferro. Al momento, non è disponibile un dato preciso sul suo apporto calorico che invece per il comune sale bianco è di circa 1 cal per cucchiaino.
L’AICA(Associazione Italiana Celiachia) inoltre, non fornisce dati precisi riguardo al contenuto di glutine.
Come il comune sale bianco, teme l’umidità, in casa va quindi conservato in un luogo fresco e asciutto.

Fonte http://www.greenme.it/spazi-verdi/guarire-con-i-colori/1019-colora-di-rosa-la-tua-vita-con-il-sale-dell%E2%80%99himalaya

7 erbe con proprietà anti-infiammatorie

7 erbe con proprietà anti-infiammatorie

Le infiammazioni sono reazioni del tutto naturali del nostro organismo che consentono di aiutare il nostro corpo a guarire; se però l’infiammazione tende a diventare cronica allora possono entrare in ballo altri fattori che vanno a compromettere lo stato di salute al punto da degenerare in varie malattie, anche gravi
Per affrontare un’infiammazione cronica è bene cambiare stile di vita e prediligere attività più salutari, come scegliere un’alimentazione equilibrata e fare dello sport.
La natura, come sempre, ci viene in aiuto per cui in cucina possiamo sfruttare una serie di erbe, che possono aiutare l’organismo a tenere l’infiammazione sotto controllo.
La prima è la curcuma, la cui capacità anti-infiammatoria è data dalla curcumina, lo stesso principio attivo che le conferisce il colorito giallognolo. Un recente studio italiano ha dimostrato che il suo utilizzo riduce del 58% il dolore e la rigidità causati dall’artrite e nello stesso tempo fa diminuire del 63% la dipendenza dai classici antidolorifici. Basta assumerne dai 400 ai 600 mg in polvere al giorno o utilizzarla in cucina nelle nostre pietanze.
L’artiglio del diavolo (non lasciatevi ingannare dal nome!) è stato anch’esso riconosciuto in tutta Europa e negli Stati Uniti come un forte coadiuvante della riduzione del dolore da artrosi.
Il suo potere antidolorifico è stato dimostrato scientificamente nel trattamento di dolori di lieve e media entità alla schiena, il collo e la spalla. Quali sono le quantità necessarie? Dai 600 ai 1200 mg per tre volte al giorno.
La Boswellia è invece un’erba ayurvedica, comunemente nota con il termine di ‘incenso indiano’. I suoi acidi sono capaci di legarsi agli enzimi che provocano l’infiammazione. Il suo utilizzo è indicato per l’artrite e per il morbo di Crohn.
Il pepe di Cayenna, grazie alla capsaicina, il principio attivo del peperoncino, può essere utile per curare la neuropatia diabetica e tenere a bada la salute del cuore. Si può utilizzare sia sotto forma di crema, da spalmare direttamente sulla zona interessata, sia in capsule.
Anche l’aglio, come è ben noto, è un ottimo anti-infiammatorio soprattutto per le vie respiratorie, l’artrite e la salute del cuore e si presume che svolga un’azione mutagena nei confronti delle cellule adipose, responsabili dell’obesità.
Un piccolo consiglio: se tagliate o schiacciate l’aglio prima del suo consumo, andrete ad amplificare i suoi effetti.
Passiamo poi al noto ginger o zenzero, su cui i ricercatori hanno puntato dopo aver scoperto che un suo uso costante e a lungo termine è capace di prevenire le malattie cardiache, riducendo il livello di colesterolo e impedendo la coagulazione del sangue.
Si consigliano 250 mg di estratto di zenzero per quattro volte al giorno.
Da ultimo c’è il the verde, forse già utilizzato da molti di voi per le sue proprietà antiossidanti. Se ne assumete due tazze ogni giorno si stima che si possa diminuire la possibilità di contrarre artrite, malattie cardiache, morbo di Alzheimer, epatite, malattie infiammatorie intestinali e cancro allo stomaco.
Fonte http://www.tuttogreen.it/7-erbe-con-proprieta-anti-infiammatorie/

I 10 alimenti migliori per il nostro cervello

Per avere un cervello più sano ed efficiente, vero e proprio centro direzionale del nostro corpo, serve il giusto riposo, ma anche un’alimentazione attenta ed equilibrata. Che in natura trova i suoi migliori alleati.
Frutta e verdura vengono al primo posto: come ha insegnato simpaticamente il celebre cartone animato Popeye, per esempio, gli spinaci non solo infondono energia ai muscoli, ma preservano le cellule nervose dagli effetti dell’invecchiamento. Completi di sali minerali, gli spinaci contengono soprattutto la vitamina K, ottimo supporto per la coagulazione del sangue in caso di ferite.
Il licopene contenuto nei pomodori e nell’anguria, invece, ottimizza le funzioni cerebrali, a cominciare dallaconservazione dei ricordi. Si consiglia dunque un consumo quotidiano di pomodori, ma anche di tè: bere due o più tazze di té al giorno attiva maggiori difese contro l’insorgere del morbo di Parkinson.
Meglio scegliere il té verde, poichè contiene potenti antiossidanti che riducono il rischio di coaguli di sangue e proteggono dai radicali liberi. Un prezioso alleato, in tal direzione, è rappresentano poi dal resveratrolo, contenuto nell’uva, nel succo d’uva  e nel vino rosso.
Per conoscere le proprietà del tè verde, leggi anche Té verde: benefici anche per alcuni tumori
Consigliato, per il benessere del cervello, è anche il consumo frequente dei mirtilli, frutti di bosco ricchi diproantocianidine, sostanze nutritive che proteggono il cervello dall’effetto delle tossine ambientali e sono in grado di diminuire l’attività dei radicali liberi. Le proantocianidine aiutano anche in caso di perdita di memoria o declino delle abilità motorie.
I mirtilli, inoltre, hanno azione antinfiammatoria, come salmone selvatico, nocisemi di lino e semi di canapa, che grazie agli acidi grassi Omega 3 aiutano a ridurre le infiammazioni e sostenere le funzioni celebrali.
Su ingredienti con proprietà antinfiammatorie, vedi anche 7 erbe con proprietà anti-infiammatorie
Tra gli alimenti con proprietà antinfiammatorie, una menzione speciale merita la curcuma, spezia di origine orientale, che annovera diverse virtù oltre alle citate proprietà antinfiammatorie: contrasta l’aterosclerosi e si è dimostrata un efficace aiuto nella prevenzione dell’Alzheimer.
Infine, una bella sorpresa: il cioccolato – di cui più di uno di voi sarà ghiotto – ha un blando effetto antinvecchiamento e antiossidante, grazie alla presenza dei fenoli, i quali hanno un ruolo importante nel contrastare i radicali liberi e contribuiscono a un effetto anti-età anche della pelle ma soprattuttocontrastano le malattie cardiovascolari, ictus e arteriosclerosi.

Fonte http://www.tuttogreen.it/10-migliori-alimenti-per-cervello/

domenica 23 giugno 2013

Piante che puliscono l'aria della casa

Le comuni piante da casa posso costituire un arma straordinaria per combattere la contaminazione atmosferica della nostra casa. Gli scienziati della NASA hanno scoperto delle piante particolarmente utili per assorbire i gas e pulire le aree particolarmente inquinate.


Gli agenti inquinanti più diffusi che possiamo incontrare nelle pareti domestiche sono: la formaldeide (o aldeide fòrmica) un composto organico (como il benzene) il monossido di carbonio, l’azoto, e il gas radon.

Questi elementi possono causare allergie, giramenti di testa, affaticamento per disordini del sistema nervoso, cancro e addirittura la morte nei casi estremi di intossicazione.Gli studi della NASA hanno identificato 50 piante da appartamento che eliminano molti agenti contaminanti e i gas sopra citati.

Il dottor B. C. Wolverton che guidò le ricerche ha valorizzato queste piante tenendo presente: la facilità nell’eliminare i vapori chimici, la facilità nella crescita, la resistenza agli insetti e la traspirazione (ovvero la quantità di acqua che esalano nell’aria).

Le principali piante che eliminano la formaldeide, il benzene, il monossido di carbonio dall’aria sono:

L’areca

L’Areca (o Chrysalidocarpus lutescens) è una pianta da appartamento originaria del Madagascar ed appartenente alla famiglia delle Brassicacee, particolarmente diffusa ed apprezzata alle nostre latitudini.Si presenta come una sorta di palma molto decorativa, costituita da fusti eretti e piuttosto sottili e foglie lunghe ed appuntite dal colore verde brillante.

Di solito viene coltivata in vaso, dove difficilmente riesce a produrre una fioritura degna di nota, ma nelle zone di origine regala uno spettacolo di rara bellezza nel periodo primaverile, con fiori molto appariscenti dal colore rosso-arancio, che lasciano poi il posto a frutti tondeggianti riuniti in pannocchie.Per una coltivazione ottimale, l’Areca deve essere posta in una zona luminosa della casa, ma non ai raggi diretti del sole, che ne rovinerebbero lo splendido fogliame.

La temperatura ideale è quella che si aggira sui 25-30°C ed è per questo che è preferibile tenerla all’interno delle pareti domestiche nel periodo più freddo dell’anno. In estate, invece, la pianta può essere collocata all’esterno, sempre tenendo conto delle sue esigenze di luce.

Rhapis excelsa

La Rhapis excelsa, meglio conosciuta come palma cinese, è una pianta da appartamento appartenente alla famiglia delle Arecacee, originaria del Giappone e del sud della Cina; esistono una dozzina di specie appartenenti al genere Rhapis, ma la più conosciuta è appunto la varietà excelsa.Ha una crescita lenta che forma un denso cespuglio arrotondato molto utilizzato nelle decorazioni.

E’ molto resistnte e sopporta bene la scarsità di luce, ma si sviluppa bene con presenza di luce abbondante.La Rhapis excelsa è una pianta dai fusti rigidi non ramificati dall’aspetto simile ad una palma, che può raggiungere il metro e mezzo d’altezza e che fiorisce in estate; è una pianta delicata che necessita di essere esposta a un’intensa fonte di luce ma non ai raggi diretti del sole; ha bisogno di essere rinvasata annualmente e di essere annaffiata frequentemente e abbondantemente; inoltre, il substrato deve essere sempre umido.
Chamaedorea seifrizii o Palma di bambu’
Anche chiamate Palma di bambu’ (Chamaedorea seifrizii ) originaria del messico. Si tratta di una palma a crescita abbastanza lenta, ogni anno infatti, produce due o tre fronde. L’esemplare adulto raggiunge al massimo 1.50 mt. La specie più conosciuta è C. elegans con fusto sottile disposto a rosetta, fronde che si sviluppano al centro della pianta, lunghe dai 30 ai 60 cm. In appartamento la pianta può raggiungere 1,8 metri di altezza. Il fogliame a ventaglio le dona un aspetto molto delicato e leggero.

Ficus Robusta

Tra le pianti d’interni la Ficus Robusta è la seconda più conosciuta dopo la Ficus Benjamina. Il genere Ficus comprende un’enorme quantità di specie, molte delle quali non hanno avuto una grande diffusione commerciale a causa della forma non particolarmente ornamentale delle foglie, il Ficus Elastica Robusta, denominato volgarmente albero della gomma o del caucciù, è invece molto apprezzato per le sue qualità estetiche.

Può raggiungere un’altezza pari a 2-3 m., le foglie sono molto grandi, verdi scure, lucide a volte lunghe circa 30 cm., nella fase giovanile sono avvolte in una guaina rossa che poi si stacca.

La Lingua di Suocera o Sansevieria trifasciata

La Lingua di Suocera o Sansevieria trifasciata converte molta CO2 in prezioso ossigeno durante la notte. Tenetene da 6 a 8 (piuttosto cresciute) a persona. Adatta per le camere da letto.

Phoenix roebelenii

Ficus macleilandii “Alii”Nephrolepis exaltataùSpatifillo Spathiphyllum Mauna LoaLe comuni piante da casa posso costituire un arma straordinaria per combattere la contaminazione atmosferica della nostra casa.

Il Potos o Epipremnum aureum

Il Potos o Epipremnum aureum ha il compito di filtrare dall’aria la pericolosa formaldeide e altri COV (Composti Organici Volatili). In casa vostra ovunque potete tenerle, molto bene in camera da letto quanto nella zona giorno.

Drácena Deremensis

Originaria dell’Africa le dracaene sono piante facili da mantenere rigogliose, coltivata in casa può superare il metro di altezza. Le sue foglie sono allungate e presentano delle bande longitudinali argentate; sono disposte a rosetta lungo il fusto. In casa può raggiungere i 3 metri di altezza. E’ una pianta di facile coltivazione e sviluppa un tronco piccolo con una cima rotonda. Di colore verde, in inverno assume una colorazione verde e bianca.

Altre piante possono essere:

Aechmea, Aloe, Anthurium, Araucaria, Azalea japonica, Banano nano, Begonia, Chamedorea, Ciclamino, Crisantemo margherita, Croton, Dieffenbacchia maculata, Dieffenbachia camilla, Dracaena fragrans, Dracaena marginata, Edera, Falangio, Ficus benjamina, Filodendro emerard, Filodendro pertusum, Gerbera, Homalomena, Kalanchoe, Liriope, Maranta, Nephrolepis, Orchidea, Pothos, Rhoicissus, Sanseveria, Schefflera, Schlumbergera, Spatiphyllum, Stella di natale, Tulipano.

Fonte http://sentiredicoscienza.forumcommunity.net/?t=49686354#lastpost

Come farsi un deodorante naturale

Come farsi un deodorante naturale

Sono davvero sicuri i deodoranti che acquistiamo nei supermercati? O possono danneggiare la nostra salute?
Alcuni studi scientifici avrebbero messo in evidenza deirischi collegati ai sali di alluminio la cui applicazione continuativa potrebbe favorire l’insorgere di tumori al seno e di alcune malattie neurologiche. Anche altre sostanze come triclosan ed etanolo con funzione antisettica, parabene con funzione conservante, hanno dubbi effetti.
Per ovviare a rischi alla salute, per evitare di introdurre nel nostro organismo sostanze chimiche, possiamo fare una scelta ecologica e fai-da-te, come ricorrere ai deodoranti naturali oppure produrceli a casa.
La natura dispone di deodoranti naturali, quali la pietra di allume, da strofinare sotto le ascelle, che è antisettica e astringente, formata da cristalli di alluminio che non vengono assorbiti dalla pelle; l’argilla con proprietà assorbenti;oli essenziali come lavanda e teatree che sono antibatterici, la menta che è rinfrescante, mentre altri, palmarosa, salvia sclarea e limone hanno proprietà deodorante.
Se qualcuno vuole cimentarsi nella realizzazione di deodoranti fai-da-te, ecco le ricette.
Per fare uno spray deodorante occorrono: 10 ml di alcol puro a 90 gradi, 15 ml di aceto di sidro o aceto bianco, 25 ml di acqua di rose, 10 gocce di olio essenziale di palmarosa e 20 gocce di oli essenziali puri o mescolati tra di loro come ad esempio lavanda, menta, teatree, limone, ecc.
Si versa l’alcol in un contenitore spray da 50 ml, si aggiungono gli oli essenziali, si agita il composto per mescolarlo, infine si aggiungono aceto e acqua di rose.
Per realizzare una crema deodorante fai-da-te occorre della crema idratante biologica piuttosto fluida e 4 gocce di olio essenziale di palmarosa. Si mette un po’ di crema nel palmo della mano oppure in un contenitore, si aggiunge l’olio essenziale, si mescola con le dita e si spalma il composto sotto le ascelle.

Fonte http://www.tuttogreen.it/come-farsi-un-deodorante-naturale/

venerdì 21 giugno 2013

Le farine di grano 00, 0, 1, 2 e integrale: facciamo chiarezza

Le farine di grano 00, 0, 1, 2 e integrale: facciamo chiarezza

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Mi piacerebbe che le persone imparassero ad avere un po' più di consapevolezzarispetto a quello che acquistano e mangiano ogni giorno, senza dare per scontato che se una cosa si è sempre mangiata da generazioni e generazioni allora vuol dire che è la migliore. E' il caso ad esempio della farina 00 e della 0, le più raffinate con cui comunemente si preparano pane, pasta, torte, biscotti.
Certo, non vi è alcun dubbio che con queste farine tutto viene soffice, bianco, gradevole alla vista e al palato. Ma è davvero quello che ci serve, o bisognerebbe andare un pochino oltre l'apparenza per fare scelte migliori?
Ecco un piccolo specchietto sulle differenze tra farine di grano 00, 0, 1, 2 e integrale poi... fate la vostra scelta!
Farina 00: questa farina è la più raffinata ottenuta industrialmente grazie alla macinazione del chicco di grano di cui si eliminano tutte le parti migliori a livello nutrizionale: germe (ricco di vitamine, sali minerali e aminoacidi) e crusca (ricca di fibre). Risultato? Rimane solo l'amido, ovvero carboidrati semplici ricchi di zuccheri. In sostanza mangiamo qualcosa che non dà quasi nulla al nostro organismo ma che al contrario contribuisce al rialzo della glicemia.
Farina 0: farina un po' meno raffinata della precedente ma che comunque ha perso gran parte dei suoi principi nutritivi, contiene comunque una piccola percentuale di crusca.
Farina 1: meno raffinata delle due precedenti, possiede una percentuale maggiore di crusca.
Farina 2: questa è conosciuta anche come farina semi-integrale. Personalmente la consiglio in quanto mantiene buone caratteristiche nutrizionali ed è più facile da utilizzare rispetto alla farina integrale. E' un buon compromesso per chi non vuole passare direttamente all'integrale.
Farina integrale: la migliore in assoluto, soprattutto se macinata a pietra e quindi senza subire surriscaldamento che potrebbe limitarne i principi nutritivi. E' questa la vera farina, quella che si utilizzava anticamente prima che si scoprisse come l'estrema raffinazione portasse ad un farina più sottile che dava un pane più bianco e morbido. La farina integrale contiene tutte le parti del chicco ed è per questo un alimento completo.
Purtroppo i nostri palati ormai si sono abituati (o meglio assuefatti) ai sapori raffinati, non è facile tornare indietro ma si può! Il mio consiglio è quello di provare e sperimentare inizialmente almeno una miscela tra farine per fare pane e pasta in casa. Buona cosa è poi imparare ad utilizzare, a seconda di quello che si vuole preparare, farine di altro genere: riso, mais, grano saraceno, grano duro, orzo, miglio, ecc.
Se non volete distanziarvi troppo dal classico, iniziate con la farina 2... i risultati non vi scoraggeranno!

Fonte http://www.greenme.it/spazi-verdi/naturomania/1014-le-farine-di-grano-00%2C-0%2C-1%2C-2-e-integrale-facciamo-chiarezza

martedì 18 giugno 2013

Tutto quello che non vi dicono sulle malattie cardiache

cuore alberi

Le malattie al cuore sono la prima causa di morte al mondo, ecco che prevenire lo sviluppo delle malattie cardiovascolari è estremamente importante. Molti sono i farmaci che vengono assunti per abbassare ad esempio il colesterolo ma che hanno effetto cardiotossico, notevoli effetti collaterali, questi farmaci come altri con i loro effetti collaterali mettono a serio rischio la salute del nostro cuore. Spesso ci fermiamo a quello che dice il nostro medico senza magari indagare su altre tipologie di medicine alternative, fitoterapia, omeopatia, agopuntura. Ecco che ci imbottiamo di farmaci che per guarire ad esempio un colesterolo alto, andrebbero bene anche rimedi meno invasivi come una corretta alimentazione e alcuni alimenti depuratici come il cardo e il carciofo.
Nella nostra alimentazione è importante introdurre gli Omega 3 per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, la vitamina D e il magnesio. Ci sono dei farmaci anticolesterolo, come le statine,  che ad esempio vanno a ridurre l’efficacia degli Omega3.
Bassi livelli di vitamina D sono stati riscontrati in tantissime cause di morte, ecco perchè è indispensabile sempre controllare il livello e incrementarne l’assunzione e l’esposizione anche al sole.
L’invecchiamento accelerato del muscolo cardiaco è legato alla carenza di magnesio. Nel 2010, il Journal of Biomedical Sciences ha riportato che i rischi cardiovascolari sono significativamente più bassi nei soggetti che secernono alti livelli di magnesio. Un altro studio pubblicato sulla rivista Atherosclerosis nel 2011 ha scoperto che basse concentrazioni di magnesio nel siero predicono cardiovascolare e mortalità per qualsiasi causa.
Alcuni composti naturali che possono aiutare a sbloccare le arterie:
Melograno: questo straordinario frutto è stato studiato e sembra invertire lo spessore dell’arteria carotide (ovvero il blocco) fino al 29% entro 1 anno. 
Arginina: la ricerca indica che questo aminoacido non solo impedisce la progressione dell’aterosclerosi ma anche inverte patologie associate al processo. 
Aglio: non solo l’aglio è stato dimostrato che riduce una moltitudine di fattori di rischio associati con l’arteriosclerosi, l’ispessimento e l’indurimento delle arterie, ma anche di riduce significativamente il rischio di infarto e ictus. La ricerca ha confermato che l’aglio inibisce la formazione della placca arteriosclerotica.
Anche una sana attività fisica ci aiuta a mantenere in forma il nostro apparato cardiovascolare, BenessereDaCondividere ci spiega questo legato ad alcune ricerche, approfondite qui.
Chi invece crea problemi cardiovascolari:
Statine: è ironico visto che questa categoria di farmaci viene usata per la prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari, in realtà sono agenti cardiotossici, legati a non meno di 300 effetti avversi sulla salute. Le statine hanno devastanti effetti sulla salute. 
FANS: farmaci come l’aspirina, ibuprofene e Tylenol, hanno ben nota associazione con un aumento della mortalità cardiaca.
Grano: mentre questa connessione è raramente discussa, anche da parte di coloro che promuovono le diete libere prive di grano. Il grano è un potenziale cardiotossico, oltre a più di 200 effetti avversi per la salute documentati.

Fonte http://ambientebio.it/tutto-quello-che-non-vi-dicono-sulle-malattie-cardiache/

giovedì 13 giugno 2013

Come coltivare i girasoli in vaso

Come coltivare i girasoli in vaso

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girasoli sono uno dei più allegri simboli dell'estate. Se li amate, potreste provare acoltivarli in vaso a partire dai semi. I semi di girasole sono facilmente reperibili sia nei negozi di prodotti biologici che nei punti vendita per il giardinaggio. Le varietà di girasoli più adatte ad essere coltivate in vaso sono quelle ornamentali.
Potrete decidere di piantare i vostri semi di girasole direttamente in vaso già da questo momento per poter vedere il vostro girasole fiorire tra agosto e settembre. Procuratevi dunque un vaso dal diametro di 15-20 centimetri e preparatelo per la semina. Ricopritene il fondo con uno strato di palline di argilla espansa e colmatelo con del terriccio fino a circa tre centimetri dal bordo. I periodi ideali per la semina dei girasoli sono la primavera e l'inizio dell'estate.
Al centro del vaso create una fossetta poco profonda (3 o 4 centimetri) dove riporre tre semi di girasole, per aumentare le possibilità di successo. Poi potrete selezionare la piantina più resistente, di cui seguire la crescita. Coprite i semi con la quantità di terriccio necessaria a livellare la superficie e inumidite con uno spruzzino. Dopo circa una settimana dovreste vedere spuntare i primi germogli.
Durante la crescita dei germogli, cercate di non posizionare direttamente il vaso in pieno sole. Quando la piantina di girasoli si sarà sviluppata e avrà raggiunto un'altezza di almeno 10-15 centimetri, invece, potrete spostarla in pieno sole. Sarà sorprendente poter seguire il comportamento dei girasoli rispetto alla posizione del sole. I fiori ruoteranno seguendo la direzione dei suoi raggi, alla ricerca di luce diretta.
I girasoli richiedono annaffiature piuttosto frequenti. Annaffiate almeno ogni due giorni, sia la mattina presto che la sera. Siate creativi nella scelta dei vostri vasi. Non limitatevi ai comuni vasi di plastica, ma provate ad utilizzare cassettine in legno, cesti di vimini ed altri contenitori di recupero. Chi ha uno spazio maggiore a disposizione, potrà seminare i girasoli direttamente in piena terra.
I girasoli saranno un piacevole elemento decorativo per il vostro balcone o per il giardino eattireranno le farfalle, le api e altri insetti impollinatori. Coltivate i girasoli in modo naturale: i loro petali saranno commestibili e potranno essere aggiunti alle insalate, alla pasta e ai vostri piatti estivi preferiti.
Fonte http://www.greenme.it/spazi-verdi/radici/988-come-coltivare-i-girasoli-in-vaso

domenica 9 giugno 2013

Come sostituire le uova nelle ricette

Come sostituire le uova nelle ricette

come sostituire le uova
Sostituire le uova nelle ricette si pensa possa essere veramente una sfida, eppure possiamo trovare molte alternative, per chi decide di eliminarle per scelta, per chi per intolleranza o a volte anche perchè non ci sono al momento in dispensa.
Ecco di seguito alcuni consigli su come procedere in base anche alle varie esigenze e ricette.
Latte vegetale e aceto di mele:
L’aggiunta di aceto di mele in latte vegetale può cagliare il latte e addensare. Teniamo presente che ci vuole un un cucchiaio abbondante di aceto per 100ml di latte. Questa tecnica permette al dolce di “lievitare” come farebbe con le uva e di renderlo soffice e poroso all’interno. Se invece aggiungiamo all’aceto di mele un pò di lievito in polvere, daremo al nostro dolce una certa leggerezza, il rapporto è un 1 cucchiaio di aceto e 1 di lievito. Anche il latte di soia in polvere può sostituire l’uovo. Un uovo corrisponde a 2 cucchiai di latte di soia in polvere e 2 di acqua.
Lievito in polvere , olio, acqua:
Mescolando due cucchiai di acqua e un cucchiaio di olio, e poi aggiungendo un cucchiaino di lievito in polvere otterremo un buon sostituto alle uova. 
Semi di lino e acqua:
Mescoliamo 5 gr di semi di lino con 15ml di acqua( un cucchiaio di semi per 3 di acqua)frulliamo bene il tutto, hanno un aspetto gelatinoso molto simile alle uova. Questa sostituzione funziona bene per biscotti, pancake e muffin. Si consiglia anche di bollire il composto perchè diventa più addensante. 
Purea di frutta e lievito:
Possiamo usare la frutta come un ottima alternativa alle uova, frutta che contiene pectina, come mele, prugne, banane etc.. Per non appesantire troppo il dolce ricordiamoci di abbinare anche un cucchiaio di lievito in polvere. ¼ di tazza di pezzi di banana sostituisce un uovo. Per l’altra frutta il rapporto è 1uovo=2 cucchiai di frullato.
Fecola di patate, amido di mais, amido di tapioca:
Fecola di patate, mais e tapioca sono ampiamente utilizzati per gustose ricette per la preparazione di torte salate o torte. Essi consentono alla preparazione di mantenere la consistenza che solitamente da l’uovo.
Un uovo è equivalente a un cucchiaio di farina mescolata con tre cucchiaini di acqua. Anche la farina d’avena bagnata è un ottimo addensante.
Tofu:
Anche il tofu può sostituire l’uvo, per un uovo in un preparato, è necessario 60gr circa (¼ tazza di tofu pezzi è equivalente a 1 uovo) di tofu frullati e aggiunto con altri ingredienti. Il tofu viene consigliato per le torte salate, per le quiche, ma anche per i dolci perchè ha un sapore molto neutro. Si adatta a qualsiasi preparazione.
Yogurt di soia:
Il suo uso può aggiungere morbidezza e consistenza alla vostra preparazione. Un uovo è equivalente 2 cucchiai di yogurt.
Purea di zucca, patate o pomodori:
Purè di zucca o di patate sono l’ideale per la realizzazione di pane e dolci soffici e di spessore.  
Se utilizzavamo le uova per dare un colore dorato durante la cottura in forno, possiamo sostituire spennellando, ad esempio, il nostro strudel con un pò di latte vegetale, prima d’infornare, prenderà un buon aspetto dorato.
Se vogliamo fare una frittata possiamo optare per la farina di ceci, ottima sostituzione delle uova. 2 cucchiai di farina di ceci diluita con acqua è paragonabile ad un uovo. A volte per chi ama le uova strapazzate possiamo sostituirle con del tofu frullato e passato con delle erbe aromatiche. Ottimo anche il tofu affumicato.
Per chi ama il tiramisù e non sa come sostituire il bianco dell’uovo, proviamo con anacardi frullati con poco latte di mandorla oppure di cocco. Ottimo veramente. Oppure per fare del bianco possiamo usare l’agar-agar, diluendo un cucchiaio in polvere  con un cucchiaio di acqua. Mescoliamo in modo energico e lasciamo riposare in frigo. In alternativa anche i semi di lino che assomigliano come aspetto gelatinoso al bianco dell’uovo.
Ci sono delle preparazioni con le uova dove basta semplicemente aggiungere un pò di liquido, parliamo nel caso di dolci, ad esempio, che non utilizzano le uova per “lievitare” e dove ne sono previste 1 massimo 2. Basta in questi casi sostituirle con un cucchiaio di acqua per uovo.
Questi sono spunti, consigli che possono aiutarci nelle preparazioni, sceglieremo poi, in base ai nostri gusti, in base ai nostri esperimenti, il sostituto che più ci piace.

Fonte http://ambientebio.it/come-sostituire-le-uova-nelle-ricette/

giovedì 6 giugno 2013

Rilassare l'animale prima di una partenza in modo naturale

Tutti al mare!!!!!!!!!!!!!!!!...e senza stress...

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Quanti di voi si lamentano dei miagolii/uggiolii dei propri animali quando devono affrontare un viaggio in macchina? E visto che ci stiamo avvicinando all'estate, e quindi alle vacanze e possibili spostamenti "fuori porta" con i nostri amici a quattro zampe...
Molto spesso però il tragitto in auto non è particolarmente lungo, e spesso è anche obbligato (anche solo per portarlo dal veterinario).
Come prima regola, proprio per cercare di prevenire questo inconveniente che diventa stressante per l'animale e snervante per il proprietario, è consigliato abituarlo a brevi giretti in macchina fin da piccoli, gradatamente, passando dai 5 minuti, ai 10, poi ai 15...si può ricorrere a tale metodo anche in caso di un soggetto adulto, non abituato: potreste incontrare delle difficoltà inizialmente, dovrete avere un pò di pazienza sia voi che le vostre orecchie, ma non demordete, a meno che non diventi troppo stressante per il cane/gatto (tenete anche in considerazione che quest'ultimo è inoltre costretto a starsene chiuso in gabbietta, e se anche questa per lui rappresenta già una "nemica"...).
Ci sono alcuni prodotti che alcuni veterinari prescrivono per rilassare l'animale prima di una partenza, proprio su richiesta del proprietario, ma molto spesso si tratta di sostanze sedative.
Optando per una strada più naturale potrei proporvi per il vostro cane DAP SPRAY (a base di feromoni materni) da nebulizzare nell'abitacolo dell'auto; per il gatto un prodotto sovrapponibile è FELIWAY SPRAY (in questo caso potrebbe essere spruzzato anche nel trasportino se il vostro animale è riluttante ad entrarvi).
Ci sono anche i fiori di Bach che possono aiutare: in farmacia fatevi preparare una boccetta (mi raccomando! specificate che deve essere usata solo acqua) contenente MIMULUS (per la paura del mezzo) + IMPATIENS (per l'insofferenza alla contenzione) + ELM + BEECH (per migliorare la tolleranza); cominciate la somministrazione qualche giorno prima della partenza ed eventualmente, arrivato il momento di salire in macchina, passate sulla testa del vostro amico a 4 zampe un pò di RESCUE REMEDY (sempre a base di fiori di Bach, utile per un pronto intervento).
A questo punto posso solo augurarvi BUON VIAGGIO!

Fonte http://www.greenme.it/spazi-verdi/naturanimali/964-tutti-al-mare-e-senza-stress

lunedì 3 giugno 2013

Zanzare tigre: i rimedi più efficaci dagli oli essenziali di coriandolo e ruta

zanzare tigri
rimedi naturali contro le zanzare tigre esistono e sono efficaci. Lo conferma uno studio dell'Università di Pisa, pubblicato sulla rivista "Parassitology Research", leader nel campo della parassitologia medico-veterinaria.
Secondo lo studio, coordinato dalla ricercatrice Barbara Conti del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agroambientali dell'Università di Pisa, il rimedio contro le zanzare tigre arriva proprio dalla natura e, in particolare, da tre piante mediterranee e tropicali originarie del Nord Africa da cui si possono ricavare olii essenziali ecocompatibili. Le tre specie vegetali che possono aiutarci a vivere meglio la bella stagione, senza fare uso di prodotti chimici, sono ilCoriandolo (Coriandrum Sativum), la Ruta d'Aleppo (Ruta chalepensis) e la Lamiacea Hyptis Suaveolens.
La ricerca ha utilizzato gli oli essenziali di queste tre piante (alcune delle quali coltivate sperimentalmente all'Università di Pisa dal professor Mario Macchia, ordinario di Agronomia e Coltivazioni Erbacee) che sono stati estratti presso il Dipartimento di Farmacia e testati poi nei laboratori di Entomologia agraria. Gli oli utilizzati hanno mostrato, a parità di concentrazione, unarepellenza di gran lunga superiore a quella del DEET, la sostanza di sintesi sinora ritenuta più efficace per proteggersi dalle punture delle zanzare tigre che però, secondo recenti studi può avere effetti tossici, soprattutto nei confronti dei bambini e degli anziani.
"Fin dall'antichità, in molte zone del mondo, le piante odorose che rilasciano nell'aria sostanze sgradite agli insetti sono impiegate come repellenti - ha spiegato Barbara Conti - e foglie di Hhyptis suaveolens, dall'odore gradevole e lievemente pungente, sono sempre state utilizzate dagli agricoltori dei paesi centro-africani per proteggere dagli insetti i raccolti immagazzinati, mentre le piantine di Ruta chalepensis in mazzetti essiccati vengono tuttora appese alle finestre nei paesi del Maghreb per evitare l'ingresso delle zanzare".

Fonte http://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/10357-zanzare-tigre-oli-essenziali-unipi